É un balletto un po’ disarmante quello che si è andato creandosi attorno alla polizza infortuni obbligatoria per gli avvocati. Ma partiamo dall'inizio: il governo in principio ha deciso l'obbligo di assicurazione professionale per tutti gli avvocati. Originalmente pensata per entrare in vigore l'11 ottobre, una proroga ha portato in avanti la scadenza fino al 10 novembre: molti professionisti che alla prima scadenza non si erano fatti trovare pronti con la polizza stipulata, dunque, hanno avuto un mese in più di tempi per mettersi in riga. La copertura prevista dalla legge deve estendersi a qualsiasi tipo di danno, dal patrimoniale al non patrimoniale, indiretto, permanente e futuro, per i casi di responsabilità grave, eccetera eccetera. Fin qui tutto bene, non fosse che il medesimo articolo 12 della legge professionale forense prevedeva anche l'obbligatorietà della polizza infortuni per ogni avvocato. Ed è qui che è iniziato un tira e molla che si è protratto fino alla seconda scadenza.

Cosa prevede la legge originale

A ridosso della prima metà di novembre, infatti, nel mondo degli avvocati non si è fatto altro che parlare di una possibile esonero. Ma in cosa consisteva la polizza infortuni obbligatoria così come formulata originariamente dalla legge? La polizza avrebbe dovuto:

• coprire tutti gli infortuni che si verificano durante lo svolgimento dell'attività professionale, o a causa di essa, sia in caso di morte che di invalidità temporanea o permanente;
• riguardare tutti gli avvocati, i collaboratori, i praticanti e i dipendenti non già coperti dall'obbligo Inail;
• coprire gli infortuni derivanti dagli spostamenti nell'ambito della attività professionale;
• le somme assicurate devono partire da un minimo di 100 mila euro di capitale in caso di invalidità permanente o di morte e di 50 euro per la diaria per la inabilità temporanea.

Tutto questo è rimasto valido – seppur in costante discussione – fino al giorno effettivo della scadenza del termine per stipulare l'assicurazione così come previsto dalla legge. Senonché nello stesso giorno un emendamento al decreto legge 148/2017 ha richiesto la cancellazione dell'obbligo, che il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha accolto immediatamente.

La decisione del Senato

A cementare la cancellazione dell'obbligo di stipula della polizza antinfortuni per l'avvocato ci ha poi pensato il Senato, il quale ha approvato il disegno di legge della legge di conversione del Decreto Fiscale, nel quale viene cancellato l'obbligo assicurativo contro gli infortuni. Ma attenzione, perché a venire cancellata è stata solo l'obbligatorietà della polizza verso sé stessi, non quella verso i praticanti, i collaboratori e i dipendenti.

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