Il bollo auto costerà di più per le automobili più inquinanti

Il bollo auto costerà di più per le automobili più inquinanti

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In Parlamento se ne era già parlato nel 2014, ma evidentemente i tempi non erano ancora abbastanza maturi per una tale novità. Da allora, però, sono successe molte cose: c'è stata la Cop21 con i conseguenti Accordi di Parigi sull'ambiente, sono usciti sempre più studi climatici che ci mettono in guardia sulle conseguenze delle emissioni nocive e sì, si sta sviluppando sempre di più il comparto delle automobili elettriche a zero emissioni. Insomma, adesso potrebbe essere davvero arrivato il momento per introdurre il bollo dell'auto a prezzo aumentato per chi guida automobili altamente inquinanti.

 

Tira una brutta aria per le automobili più inquinanti

Proprio così: a giugno il Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha ipotizzato l'introduzione di un bollo auto maggiorato per le automobili a benzina e diesel più datate e quindi più inquinanti, e su questa spinta il Parlamento sta lavorando alla nuova normativa. L'ipotesi vera e propria sarebbe quella di aumentare il costo del bollo soprattutto per le auto Euro 0, Euro 1, Euro 2 ed Euro 3, introducendo così una sorta di tariffa 'progressiva' per il bollo auto. Il funzionamento sarebbe dunque semplice: più un veicolo inquina, maggiore sarà il costo della tassa automobilistica.

 

Ad essere penalizzati saranno dapprima i veicoli diesel

La Commissione ambiente del Senato sta già lavorando per tramutare in legge l'ipotesi di Calenda, e i più ottimisti tra i senatori auspicano di poter inserire la clausola già nella Legge di Bilancio del 2018. Molto probabilmente, però, la prima versione del bollo diversificato non sarà esattamente così come descritto sopra: nella fase iniziale si potrebbe infatti optare per un bollo che non vada ad infierire sulle automobili più vecchie, quanto invece sulle auto diesel, notoriamente più inquinanti delle colleghe a benzina.

 

Verso una mobilità a zero emissioni

Quello del costo del bollo progressivo per le automobili diesel del resto potrebbe essere solo una delle prime misure legislative per incentivare l'acquisto di veicoli sempre meno inquinanti, mirando infine ad una mobilità del tutto sostenibile e senza emissioni. D'altra parte gli Accordi di Parigi parlano chiaro: per fare in modo che l'aumento delle temperature globali si fermi è necessario ridurre drasticamente le emissioni di gas serra, a partire da quelle legate alla mobilità. Non a caso Paesi come Francia, Germania ed Inghilterra hanno già deciso una data oltre alla quale sarà vietata la vendita di veicoli alimentati da fonti fossili ed inquinanti, fissando il termine ultimo al 2040. In Italia questa misura deve ancora essere espressa, ma la Commissione ambiente del Senato, a braccetto con la Commissione lavori pubblici, ha già promesso alle associazioni ambientaliste di prendere in considerazione l'ipotesi di fare altrettanto.

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Categorie: Auto & Moto

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